Vorrei farvi notare come in tutte le storie d’amore che contino veramente, quelle che ci hanno tramandato nei secoli dei secoli, lui e lei non vissero mai insieme. E ci sarà un perché!
Romeo e Giulietta, per esempio, un grande amore durato una settimana. Non fossero morti pensate forse che sarebbe continuata? Noooo. Perché lei avrebbe sicuramente cercato nuove emozioni, magari in qualche isola greca [puttana], e lui avrebbe sicuramente trovato nuove emozioni, magari con la fidanzata di Mercuzio [il più classico dei classici]. Antonio e Cleopatra? Lei si ammazza. Tristano e Isotta? Lui si lascia morire. Il dottor Zivago, naaaa, non vivranno mai assieme. Via col vento, non si sa con certezza, ma nessuno punterebbe mai un cent su Rhett e Scarlett coppia fissa. Titanic? Ci resta lui, mentre in Love story ci resta lei.
Quindi, a parte qualche separazione consensuale operata sempre e solo per il bene dell’altro [ovvio], la più gettonata delle uscite di scena resta la morte, meglio ancora se per salvare lei o lui.
Perché probabilmente nemmeno il più coraggioso dei romanzieri avrebbe avuto l’ardire di immaginare i nostri nel quotidiano vivere. Perché sicuramente nemmeno il più distratto tra i lettori, dopo le mille peripezie amorose dei protagonisti, riuscirebbe a figurarseli in casa, la sera, davanti ad un piatto di minestrone caldo, intenti a discutere su chi domani porterà la bambina dal dentista, situazione ad altissima probabilità di realizzazione, quando magari un po’ di parenti erano, tipo, morti fra la pagina centosettanta e la duecentonovantarè, come vuole la più classica delle trame di un romanzo d’amore.
E allora siccome da sempre la morte ti fa bella [o bello], direi che questa ancora oggi resta la migliore delle strategie per trascinare il Vostro amore oltre le soglie dell’infinito.
Per un potenziale suicida però, da scartare per tutti gli altri che un futuro su questa terra, per quanto povera di valori e cultura e leader di lingua italiana in cui riconoscersi, riescono ancora a desiderarlo.
[cont.]