margherite su marte, ovvero incomprensibile è l’amore

Come avrete ormai ben capito, anche se mi ergo a fine intenditrice, l’amore per me resta un sentimento incomprensibile.
Ci pensavo giusto ieri sera (mentre attaccavo con precisione tedesca il mio vasetto da 750 gr di Nutella), siamo d’accordo tutti che in nome dell’amore la gente arrivi persino a morire e a uccidere, normalmente prima uccide e poi muore, il contrario esiste, senza prove, solo nella lettura horror: “Wendyyyyy, apri quella cazzo di portaaaaaaaa!“*.
Ora, già il fatto che spesso amore sia uguale a morte dovrebbe farci riflettere, ma andiamo oltre e immaginiamo di poter intercettare uno di questi malcapitati appena un secondo prima della fatidica ultima esalazione, io sono certa, anzi certissima, che alla domanda:
“Perché l’hai fatto?”
lui/lei, poverino/a, vi guarderebbe con l’espressione attonita, tra il confuso ed il perplesso di chi credeva proprio di aver capito e invece:
“Cazzo, non so rispondere e mi sono pure ammazzato per questo… Aaaaaah!” puff.
Adesso, in coro, voi suggerirete: ma è morto per amore!
Va bene, va bene, è morto per amore, ma perchéééééééééé domando io?!
Qualcuno dei presenti pensa ancora che esista una sola mezza mela? O che l’anima gemella sia da scovare tra sette miliardi di abitanti (eventualmente speriamo che la mia si trovi alle Maldive e non nel distretto industriale di Odessa). C’è per caso un Romeo in sala in cerca di quell’unica Giulietta?!?
Io non credo proprio.
Perché ammazzarsi allora!??!
Perché l’amore è un sentimento che trova la sua massima espressione nella nostra testa, nel nostro cuore, nella nostra pancia, nella nostra anima, persino nei nostri chacra (ovunque essi siano), ovvero in tutti i posti che:
a) puoi toccare ma non si intende in quel senso;
b) non sei nemmeno sicuro che esistano.
In ognuno di quei luoghi sappiamo con matematica certezza di cosa si tratta e come lo vorremmo, ma trovandoci a doverlo vivere, chissà perché incasiniamo sempre tutto.

Che cos’è l’amor, canta Vinicio, tu chiedilo al vento... Eggià, giusto il vento potrebbe risponderci, perché l’amore non ha forma, non si può circoscrivere, imbrigliare, possedere.
L’amore è un sentimento mutante, un tenero Mogwai capace di trasformarsi in orribile Gremlins anche se non lo bagni, non lo illumini e non gli dai da mangiare dopo la mezzanotte! E’ un gioco in cui le regole sono a discrezione dei partecipanti e dove vincere è quasi impossibile, ma anche se ogni volta perdiamo tutto, ogni volta ricominciamo con immotivato tripudiante entusiasmo!
Forse oggi sono morta, ma domani mi sveglierò, e allora finalmente vedrai, amore, di che pasta sono fatta.
In pratica tra poco pianteremo margherite su Marte, ma di amore non ci capiamo ancora una mazza!
(cont.)
*in quel momento Jack non è ancora morto, ma mi piaceva l’amorevole citazione.

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