unfollow

instagram loveTi tipo innamori e poi chiedi l’amicizia su facebook (osservazione palindroma), quindi su instagram, su twitter (pinterest, vine, G+, linkedin…).
Cambi lo stato di whatsapp (io felice).
Cuoricini, like, share e comments.
La tua esistenza si trasforma immediatamente in un tripudio di coloratissime emoticon.

Poi un giorno scopri che va a letto con un’altra (si erano intelligentemente geotaggati nello stesso albergo nello stesso istante), e le sue spiegazioni non ti convincono:
– Te lo giuro su mia madre morisse adesso
– Tua madre è morta sei anni fa
Così puff, la fai finita.

Cambi lo stato di whatsapp (vaffanculo), tutte le tue bio ora sono aforismi di Coelho che inneggiano al bien-être, ma ancora non te la senti di defollowarla/o.
Lasciarsi è stato tutto sommato facile, la parte difficile è cancellarla/o da facebook, da instagram, da twitter  (pinterest, vine, G+, linkedin…).
Così ti tocca prendere dieci gocce di Bromazepan ogni volta che apri un social, nel timore di incappare in un suo:
a) selfie felice in vacanza con una montagna di persone attorno, che tu naturalmente non conosci. Chi saranno, perché è felice, le/gli mancherò?;
b) selfie triste in vacanza con una montagna di persone attorno, che tu naturalmente non conosci. Chi saranno, perché è triste, le/gli mancherò?.
Nonostante questo non ti convinci comunque a defolloware, perché tu sei superiore, tu sei superiore, tu sei superiore.

Una mattina sfogliando instragam all’improvviso incappi nei suoi denti, un fottuto sorriso a trecentosessantasettegradi e un bicchiere di spritz nella mano destra, dietro una tipa dall’aria anonima, quasi brutta, anzi, un cesso, ovvero quella che si ciulava e per cui tu puff.
Seduta sulla sedia di cucina, senza muovere un muscolo e con un’espressione certamente idiota sul viso, fissi la foto nella speranza che scompaia, poi tocchi il suo avatar, scorri l’album, riconosci i posti, piangi un pochino. Quindi ti fai coraggio, prendi un bel respiro e sfiori il tastone verde “segui già” che diventa subito bianco “segui +”.

PS  l’amore è la chiave per comprendere tutti i misteri <——- Coelho, vaffanculo!

tutto in piazza, ovvero la strategia della condivisione

shakespeareQuando l’ho conosciuta, @loveclick77 si era appena messa con un ragazzo, non dopo aver molto penato per uscire da una precedente storia.

Nei mesi li ho visti a casa di lei, a casa di lui, a cena con gli amici, con il cane, senza il cane, appiccicati nel letto, mentre si baciavano, mentre mischiavano gli sguardi. Ero lì quando lui le ha regalato l’anello di fidanzamento, e anche quando lei lo ha sfoggiato per la prima volta con le amiche. C’ero al grande incontro con i suoceri, alle uscite con il nipotino, alle sagre di paese, in cucina, in montagna, al Mugello, al mare, a natale, a pasqua, ops, no, la colomba non l’hanno mai tagliata. Perché non ti viene fuori che lui è un eterno bambino, che non sa assumersi le responsabilità e che ha delle serie difficoltà ad impegnarsi [ma l’anello allora???], e così me l’ha mollata, tra l’altro senza nemmeno una piccola annunciazione. All’improvviso, invece delle loro facce felici, leggo frasi random di Baricco, Negramaro, Dalla, Mary Alice, Vinicius de Moraes, Disney, Pavese, Peanuts, Anonimo…, tutte traboccanti d’amore e/o odio, a seconda della giornata, rigorosamente intervallate da immagini di lei allegra, lei con gli amici, lei con il nuovo tatuaggio, lei con il cane, lei senza il cane, lei improvvisamente triste, lei distrutta, lei ottimista, lei a pezzi, lei “ce la posso fare”…

Adesso penserete che @loveclick77 sia la mia più cara amica, e invece non la conosco nemmeno, molto semplicemente la followo su instagram!
Lo so, lo so: ma come fa la gente a mettere in piazza i propri sentimenti?!
Però ultimamente ho cambiato idea, non è forse vero che tutti quelli che nei secoli hanno avuto una platea che li ascoltasse hanno sempre raccontato di fatti personali?
Pittori, poeti, scrittori, attori, musicisti, scultori, non hanno forse attinto a piene mani dalle loro felicità [e soprattutto dalle loro amorose disgrazie] tramandandoci in questo modo opere indimenticabili?

Insomma, non è che gli esseri umani siano particolarmente cambiati dai tempi di Antonio e Cleopatra, è che adesso ognuno di noi ha l’opportunità di divulgare il privato pur senza essere Shakespeare.
Così il web straripa di fotografie e citazioni, che, guarda caso, molto  spesso arrivano proprio da quelle opere indimenticabili, o comunque facilmente googolabili, dei poeti di cui sopra. Contribuendo così a perpetrare all’infinito la strategia della condivisione del dolore, nella speranza forse di esorcizzarlo, oppure di nutrirlo, perché a ben pensarci, il ricordo straziante dei tuoi occhi confusi nei miei, al ritmo costante dei nostri respiri, che tante volte ho provato a far coincidere, sono tutto quello che ancora mi resta di te, amore.

P.S.: questo post è ovviamente dedicato a @loveclick77, nella speranza che presto trovi un nuovo grande amore con cui perpetrare il rompimento di maroni a me!