l’amore è un seme infestante

margheriteL’amore è un seme infestante portato dal vento, che una volta entrato non fermerà il suo viaggio.
E il silenzio ti illuderà di giorno, mentre la notte lo sentirai nutrirsi di pensieri che non ricordavi di pensare.

Ma la sua pianta è delicata.
Così le sacrificherai ogni segreto nascosto tra le dita arrugginite, scoprendo che il tuo tutto non sempre sarà abbastanza, che a volte sarebbe meglio niente, ma quanta pratica per condividere il niente.

I terreni solidi si possono rivelare inadatti, mentre le cattive abitudini creano euforia, ma è solo questione di attimi, troppo brevi per te che già la vorresti albero con radici profonde e foglie che possano riposare sulle nuvole.
Solo che l’infinito ha tempi diversi, prova tu a raccontare l’inverno a una margherita.

Così tornerai seme e io cercherò un’altra volta di estirparti, ma la tua natura infestante avrà vita facile sulla mia attitudine al ricordare.
– vinci sempre tu, piangeremo all’unisono senza saperlo.
– non vince mai nessuno, piangerà il seme ridendo di noi.

E intanto si fa sera e io non ho ancora messo tavola per i tuoi pensieri.

non sei tu sono io, ovvero piove sempre sul bagnato

charlie-brown-rainA tutti sarà capitato di vivere una storia d’amore dove:
a- la persona era giusta, ma il momento era sbagliato [per l’altro/a];
b- il momento era giusto, ma la persona era sbagliata [per l’altra/o];
c- il momento era sbagliato e la persona pure […].

In ognuno dei tre casi, mentre voi spelavate quintali di margherite cercando di capire se fosse solo un’impressione quel suo certo improvviso apparente? distacco:
– nondovevamoincontrarcidamedueoreetrentasetteminutifa?
lui/lei rimuginavano su come dove e quando togliere le tende da quella cosa che voi chiamavate amore mentre loro pensavano calesse.

Così un giorno, che di solito coincide con il primo grande acquazzone d’autunno, o almeno questo ricordo io, verrete convocati per una conversazione chiarificativa del perché negli ultimi tempi lui/lei non si siano comportati come previsto dalla convenzione di Ginevra.
(Consiglio: non affrontate questa discussione al bar se non volete piangere nel caffè)
– tu sei meravigliosa, non è colpa tua, sono io che in questo momento bla bla bla….

E bon, tra un po’ qualcuno arriverà su Marte, ma ancora non siete riusciti ad inventare niente di nuovo, peccato solo che a voce non si possa riprodurre una simpatica emoticon capace di sottolineare (qualora ve ne fosse bisogno) il concetto. Comunque guardate il lato positivo, voi siete meravigliosi!

Certo, potendo tornare indietro, le margherite, invece di spelarle me le sarei fumate, però che importa, io sono meravigliosa.
Adesso uscirò da questa casa, da questa macchina, da questa tua vita che nemmeno per un nanosecondo avevo immaginato nostra, senza ombrello (non pioveva prima) ma a testa alta, con il sorriso negli occhi e se non proprio negli occhi che sento improvvisamente inutili se non potranno più guardare te, sicuramente nel cuore (cuore? quale cuore?).
Certa come mai prima d’ora di essere dalla parte del giusto, e tutto questo perché? Ah già, perché io sono meravigliosa.

– sai che c’è?: ma vaffanculooooooooooooooooooooooooo!

PS questo post l’ho scritto sotto l’effetto stupefacente di un mazzo di margherite