“Per sempre?!”

Chi ha stabilito che l’amore doveva essere “per sempre”? Chiiiiiiiiiii?!?!? Qualche filosofo greco annoiato, il solito intellettuale di sinistra, una corrente politica alternativa? Chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?
Sono certa che nessuno in sala avrà il coraggio di alzare la mano, veeeeeroooo?!?!?!?
Eggià, nemmeno il più spavaldo dei mangiatori di fuoco sarebbe capace di attribuirsi questa paternità, perché a conti fatti, si tratta della più grande idiozia che la storia dell’umanità ricordi! (E ho scritto idiozia, ma ho fortemente pensato minchiata).
Ci incontriamo, frequentiamo, piacciamo, innamoriamo e all’improvviso il nostro futuro assieme mi appare come il panorama dalla cima della montagna più alta del mondo nel giorno dopo un temporale: senza fine!
Niente ha più senso se tu non ci sei, perché si è verificato il miracolo della moltiplicazione, l’io si è trasformato in noi, e a me piace da morire, quindi? Beh, quindi dovrà essere “per sempre”!
Come dire, buooooona questa pasta con i frutti di mare, non è che ce la possiamo mangiare fino alla fine dei nostri giorni? Ma quaaaaaanto sono fighe queste scarpe da ginnastica rosse con la para bianca, quasi quasi me ne compro subito quarantasei paia. Oppure, continuo a guardare Lady Oscar e ogni volta piango quando muore Andrè… beh, in effetti l’ultima cosa ogni tanto la faccio, ma questo non va ad inficiare il mio discorso, Lady Oscar è Lady Oscar!
Insomma, si cresce, si cambia, e gli orizzonti a volte si modificano.
Così può capitare che durante una vacanza sulla vetta della montagna più alta del mondo, si ammirino insieme, mano nella mano, panorami limpidi e bellissimi, ma… “Amore, quanto è bello il mare in lontananza?” “Mare?! dove lo vedi tu il mare?”….
Argh, vedute differenti non significano per forza l’inizio della fine, questo è ovvio, ma intanto il noi, ritenuto inscindibile “per sempre”, sta tornando io autonomo, e senza una preparazione adeguata, il concetto potrebbe risultare particolarmente difficile da superare.
Mi espongo, sono della categoria dei deficienti che prova a fingere di vedere quel mare che vedi tu, amore. Altri invece scelgono la via della fuga, incapaci di sostenere la vicinanza di questa strana distanza che si va allargando come una macchia di sugo sulla camicia bianca, prova tangibile di qualche oscuro orribile peccato. “Amore, non riesco più a pulirla, e adesso?!”
E adesso si parte con il gran delirio, e solo perché durante la stesura del Regolamento Condominiale della palazzina “Esseri Umani”, il costruttore folle ha barrato la casella “per sempre” vicino alla parola Amore. Ma non era già abbastanza in salute e in malattia? In ricchezza e in povertà?!?Avesse almeno allegato un manuale di istruzioni per l’uso. Anche piccolo, anche in Sanscrito, io l’avrei tradotto, e ora sarei qui a svelarvi i segreti dell’infinito insieme. E invece ci ritroviamo nella nostra imperfezione (infinita quella sì), a dover gestire la conclusione di un amore, che ci avevano venduto “per sempre” e che invece spesso si sgretola per i motivi più banali “Il dentifricio si spreme dal bassoooooooooooooooooo…”. Che dire se non un bel: ma vaffanculo?!?
Anche se io continuo a crederci, nonostante tutto, e tesoro lo confesso, so per certo che i nostri orizzonti non coincidono, forse non hanno coinciso mai, però non m’importa troppo, perché tutto quel che ha sempre contato per me, era poter vedere te.